Badante no: meglio un assistente familiare

3/10/2013

Un percorso per la formazione dell’assistente familiare.

In Italia sono ormai moltissime/i le/i così dette/i “badanti”, quelle figure che noi preferiamo chiamare assistenti familiari.

In un paese come il nostro, con una così elevata percentuale di persone anziane e non autosufficienti, diventa necessario pensare al benessere di questi ultime, ma anche alla cura della loro abitazione e al mantenimento di una relazione basata sulla vicinanza e sull’accompagnamento.

Chi viene in Italia con l’obiettivo professionale di “assistere” spesso porta con sé un bagaglio culturale molto differente da quello locale, ragione per cui ha l’esigenza di essere formato durante l’attraversamento di quell’area mediana che sta tra i suoi usi e costumi d’origine e la nuova vita a cui deve adattarsi.

Non sempre questo genere di mansione è svolto in modo adeguato, spesso senza copertura assicurativa né riconoscimento ufficiale da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni.

Queste ultime hanno il dovere di garantire assistenza familiare, cioè sostegno alla domiciliarità nei confronti della persona sola con autonomia ridotta; per tutto ciò è opportuno individuare un percorso possibile che tolga dalla clandestinità l’assistente familiare e che la metta in grado di prendersi cura nel miglior modo auspicabile di coloro che ne necessitano.

Per questi motivi la Bottega del possibile ha organizzato un confronto interculturale dedicato al racconto della cura e della vicinanza.

Per ulteriori informazioni leggere il programma del seminario.

Fonte: bottegadelpossibile.it